4000 a.C. - Nelle regioni della Mesopotamia (zona nordorientale della Mezzaluna fertile) , nella valle dell'Indo e nelle regioni del Mediterraneo si inizia ad estrerre l'oro dai fiumi.
3000 a.C. - In Egitto gli schiavi di stato estraevano l'oro con picconi di pietra o di bronzo, in quanto le miniere o i giacimenti alluvionali erano generalmente monopolio statale (in certi casi potevano appartenere a corporazioni di sacerdoti).
2500 a.C. - Primi monili utilizzati come ornamento del corpo.
VII sec. a.C - Il re assiro Assarkhadon sconfisse e saccheggiò l'Egitto, portando con se molti tesori a Ninive, dove un secolo dopo furono depredati dai babilonesi.
VI sec. a.C - I giacimenti d'oro assiri vennero depredati dai persiani di Ciro.
IV sec. a.C. - Tutto l'oro del mondo sembrava essere concentrato nei forzieri dei re persiani, almeno fino a quando non intervenne il macedone Alessandro Magno, che ne riuscì a sequestrare circa 10.000 tonnellate.
400 a.C. - I Romani estarevano l'oro in maniera non dissimile dagli antichi Egizi. Lo Stato romano arrivò ad affittare a privati appezzamenti sul fiume Po, dove si trovava oro alluvionale, ma le quantità erano molto scarse.
II secolo a.C. - Sotto Polibio presso Aquileia l'oro era così abbondante che folle di gens libera provenivano da tutta Italia, ma furono cacciate dalle popolazioni locali (i taurisci). Questo costrinse Roma ad intervenire, anche perché in soli due mesi il metallo perse un buon terzo del suo valore in tutta la penisola italiana.
49 a.C. - Cesare avvia i lavori per la coniazione della moneta d'oro chiamata "aureo". Prima di allora si usava questo metallo esclusivamente come ornamento, sia femminile che maschile.
40 a.C. - Tiberio vieta che tutto il vasellame d'oro massiccio da tavola possa essere utilizzato da tutti, ma solo dall'imperatore.
II sec. d.C. - Traiano conquistò la Dacia di Decebalo e quindi le sue miniere d’oro in Transilvania, risanando così, almeno in parte, le dissestate finanze dell’impero romano.
III sec. d.C. - Aureliano restituì la possibilità dell'uso sfarzoso dell'oro a tutti i ricchi, vietato da Tiberio due secoli prima.
476 d.C. - Il crollo dell'impero romano d'occidente fa sì che la maggior parte delle scorte di oro finissero in oriente.
V sec. d.C. - Nell'Europa occidentale il rapporto del valore dell' oro rispetto all'argento arrivò a 18:1.
XI sec - Molte comunità internazionali del Medioevo basano il proprio sistema monetario sulla moneta d'oro.
XVI sec - Il Rinascimento alla corte dei Medici di Firenze permette che venga aumentata la produzione di gioielli, che nel corso del Medioevo era stata progressivamente abbandonata.
XIX sec - La rivoluzione industriale è il periodo di massimo fulgore dell’espansione del gioiello. Sia in Francia che in Inghilterra vengono realizzate nuove tecniche di lavorazione che abbassano i costi di produzione, rendendo i gioielli più appetibili alle persone, ed in paticolare alla nuova borghesia nascente.
1850 - La frequenza delle esplorazioni verso l'Africa, raggiunge l'apice. Inghilterra e Francia si spartiscono i territori ricchissimi di vari minerali e d'oro.
XIX sec - L'oro divenne il metallo monetario incontrastato, al punto che nei principali paesi capitalistici s'introdusse il sistema monetario chiamato "gold standard". Gli Stati mettevano in circolazione monete d'oro istituzionali, come per esempio le sovrane inglesi, i napoleoni francesi o gli imperiali russi.
BLOG DI RIFERIMENTO AL CORSO DI STORIA DELLA TECNOLOGIA TENUTO DAL PROFESSOR VITTORIO MARCHIS. POLITECNICO DI TORINO. ANNO ACCADEMICO 10/11.
martedì 21 giugno 2011
mercoledì 15 giugno 2011
PROTAGONISTI
Raimondo Lullo (1235 - 1295)
Grifolino d'Arezzo (Arezzo, 1239 – Siena, 1272)
Arnaldo da Villanova (1240 - 1310)
Bartolomeo Anglico (1240, De proprietatibus rerum)
Vannoccio Biringucci (Siena 1480 - Roma 1539)
(BIOGRAFIA DETTAGLIATA)
Georg Agricola (Glauchau, Sassonia 1494 - Chemnitz 1555)
Lazarus Ercker (Annaberg, Sassonia, 1530 circa - Praga 1594)
Alvaro Alonso Barba (1569 - 1662)
Thomaso Thomai (Idea del giardino del mondo, 1587)
Emanuel Swedenborg (1688-1772)
PDF sull'alchimia dell'oro in "Miscellaneous observation"
TESTO di "Miscellaneous Observation"
Grifolino d'Arezzo (Arezzo, 1239 – Siena, 1272)
Arnaldo da Villanova (1240 - 1310)
Bartolomeo Anglico (1240, De proprietatibus rerum)
Vannoccio Biringucci (Siena 1480 - Roma 1539)
(BIOGRAFIA DETTAGLIATA)
Georg Agricola (Glauchau, Sassonia 1494 - Chemnitz 1555)
Lazarus Ercker (Annaberg, Sassonia, 1530 circa - Praga 1594)
Alvaro Alonso Barba (1569 - 1662)
Thomaso Thomai (Idea del giardino del mondo, 1587)
Emanuel Swedenborg (1688-1772)
PDF sull'alchimia dell'oro in "Miscellaneous observation"
TESTO di "Miscellaneous Observation"
Etichette:
Alvaro Alonso Barba,
Arnaldo da Villanova,
Bartolomeo Anglico,
Emanuel Swedenborg,
Georg Agricola,
Grifolino d'Arezzo,
Lazarus Ercker,
Raimondo Lullo,
Thomaso Thomai,
Vannoccio Biringucci
IMMAGINI
ARTE:
"Danae"(1636), Rembrant (1606-1669).
TECNOLOGIA:
Bottega specializzata nellla trasformazione dei metalli. Georg Agricola (1490-1555), De re metallica pag 391.
(TESTO COMPLETO)
(TESTO COMPLETO)
Il De Re Metallica è considerato un documento classico dell'alba della metallurgia, rimasto insuperato per due secoli. Le tecnologie, per la lavorazione dei lingotti di oro, sfruttate oggi (VIDEO) si basano su principi non troppo dissimili da quelli rappresentati da Agricola.
COPERTINA DI UN LIBRO:
Michael J. Kosares, The ABCs of Gold Investing: How to Protect and Build Your Wealth With Gold, Addicus Book, 2005, ISBN-10: 1886039291.
(TESTO COMPLETO)
(TESTO COMPLETO)
FRANCOBOLLO:
Dalla serie "50º anniversario dell'associazione gruppo medaglie d'oro al valor militare"
Data di emissione: 10 dicembre 1973.
FUMETTO:
ARTICOLO DI GIORNALE:
"ORO - ORO - ORO", di Arnaldo Cipolla.
Articolo apparso su "La Stampa" il 17.11.1929, numero 275 - pag 3.
FILM:
Locandina del film: "L'uomo dal braccio d'oro.
Regia di Otto Preminger, Drammatico, USA, 1955.
sabato 4 giugno 2011
INSEGNE E GIOIELLI
"LA MASCHERA DI AGAMENNONE":
La Maschera di Agamennone è una maschera funebre in lamina d'oro rinvenuta nel 1876 a Micene da un archeologo tedesco sul volto di un corpo sepolto in una tomba. L'archeologo credette di aver scoperto i resti del leggendario re acheo Agamennone ma le recenti ricerche archeologiche hanno stabilito che la maschera si situa fra il 1550 a.C. ed il 1500 a.C., periodo molto anteriore a quello in cui si crede sia vissuto il re. Ad ogni modo il nome con cui è nota la maschera è rimasto.
CORONA GRECA:
CORONA CON FOGLIE D'ALLORO:
La corona trionfale, detta anche corona d'alloro era una corona utilizzata come onorificenza della Repubblica e dell'Impero Romano attribuita ad un generale trionfante.
Nel Medioevo invece la corona d'alloro venne utilizzata anche come simbolo di trionfo nella poesia e utilizzato per incoronare i grandi poeti (comune è la raffigurazione di Dante Alighieri con il capo cinto d'alloro).
CORONA DEL SACRO ROMANO IMPERO D'OCCIDENTE:
Questa corona cinse il capo a Federico II quando venne incoronato re dei romani ad Aquisgrana nel 1215 e molto probabilmente venne utilizzata anche a Roma nel 1220 quando fu consacrato imperatore.
Questa corona fu realizzata in Italia Settentrionale nel 962 o 967 da Ottone il Grande. Successivamente subì varie modifiche.
MITRIA E TIARA:
La Mitria è il copricapo indossato dai vescovi durante le celebrazioni liturgiche e solenni ed a volte anche dai Papi nelle occasioni di celebrazioni e visite ufficiali.
Sono di diversi colori a seconda delle cerimonie e nei secoli sono state arricchite con applicazioni d’oro e pietre preziose.
La Tiara è oggi caduta in disuso, era una particolare corona utilizzata dai Papi sino alla seconda metà del secolo XX come simbolo di sovranità. Era un tempo indossata nelle incoronazioni del Papa fino a Paolo VI che ne sospese l’uso mettendola all’asta per devolvere il ricavato ai poveri e sostituendola con la mitria.
RE DI DANIMARCA:
Queste storiche insegne danesi sono custodite nei sotterranei del castello di Rosenburg. Erano state disegnate e costruite nel 1670 per Cristiano IV e sua moglie.
RE DI PRUSSIA:
Questa corona del 1701 di Federico I, principe elettore di Brandeburgo e duca di Prussia, è stata creata per la sua incoronazione al titolo di re di Prussia.
La Maschera di Agamennone è una maschera funebre in lamina d'oro rinvenuta nel 1876 a Micene da un archeologo tedesco sul volto di un corpo sepolto in una tomba. L'archeologo credette di aver scoperto i resti del leggendario re acheo Agamennone ma le recenti ricerche archeologiche hanno stabilito che la maschera si situa fra il 1550 a.C. ed il 1500 a.C., periodo molto anteriore a quello in cui si crede sia vissuto il re. Ad ogni modo il nome con cui è nota la maschera è rimasto.
CORONA GRECA:
CORONA CON FOGLIE D'ALLORO:
La corona trionfale, detta anche corona d'alloro era una corona utilizzata come onorificenza della Repubblica e dell'Impero Romano attribuita ad un generale trionfante.
Nel Medioevo invece la corona d'alloro venne utilizzata anche come simbolo di trionfo nella poesia e utilizzato per incoronare i grandi poeti (comune è la raffigurazione di Dante Alighieri con il capo cinto d'alloro).
CORONA DEL SACRO ROMANO IMPERO D'OCCIDENTE:
Questa corona cinse il capo a Federico II quando venne incoronato re dei romani ad Aquisgrana nel 1215 e molto probabilmente venne utilizzata anche a Roma nel 1220 quando fu consacrato imperatore.
Questa corona fu realizzata in Italia Settentrionale nel 962 o 967 da Ottone il Grande. Successivamente subì varie modifiche.
MITRIA E TIARA:
La Mitria è il copricapo indossato dai vescovi durante le celebrazioni liturgiche e solenni ed a volte anche dai Papi nelle occasioni di celebrazioni e visite ufficiali.
Sono di diversi colori a seconda delle cerimonie e nei secoli sono state arricchite con applicazioni d’oro e pietre preziose.
La Tiara è oggi caduta in disuso, era una particolare corona utilizzata dai Papi sino alla seconda metà del secolo XX come simbolo di sovranità. Era un tempo indossata nelle incoronazioni del Papa fino a Paolo VI che ne sospese l’uso mettendola all’asta per devolvere il ricavato ai poveri e sostituendola con la mitria.
RE DI DANIMARCA:
Queste storiche insegne danesi sono custodite nei sotterranei del castello di Rosenburg. Erano state disegnate e costruite nel 1670 per Cristiano IV e sua moglie.
RE DI PRUSSIA:
Questa corona del 1701 di Federico I, principe elettore di Brandeburgo e duca di Prussia, è stata creata per la sua incoronazione al titolo di re di Prussia.
venerdì 27 maggio 2011
CITAZIONI LETTERARIE
1 - All'oro è dedicato uno dei racconti de "Il sistema periodico" di Primo Levi, esso narra un racconto sulla sua prigionia da partigiano.
2 - In Romeo e Giulietta (atto quinto, scena prima, Romeo dallo speziale) viene citato l'oro come "veleno dell'anima". Romeo compra il veleno dallo Speziale e lo paga con dell'oro commentando così:
" Eccoti l'oro - è un veleno peggiore del tuo per le anime degli uomini, fa più delitti, in questo mondo spregevole, dei poveri intrugli che ti vietano di vendere. Sono stato io a venderti del veleno, non tu. Addio.
Comprati da mangiare e metti su un po' di carne. "
3 - Nell'Enrico IV, parte II (atto quarto, scena quinta, Principe Enrico al capezzale di Enrico IV) di William Shakespeare, l'oro viene figurato nuovamente come vile tentatore. Il re d'Inghilterra e il figlio Enrico IV hanno una discussione dopo un malinteso. Enrico, credendo che il padre fosse morto, gli prende la corona d'oro e il padre, non appena ripreso dal sonno, si confessa dicendogli:
il figlio rimedia al malinteso dicendo:
" Venendo a visitarvi, pensandovi morto, io stesso quasi morto, maestà, a tale pensiero, ho parlato a questa corona come se mi potesse intendere, e così l'ho rimproverata: "Le ansie a te congiunte si sono nutrite del corpo di mio padre.
Pertanto tu, oro dei migliori, sei il peggiore degli ori.
Altri ori, meno fini per carati, sono più preziosi, perché come farmaci potabili preservano la vita, ma tu, il più fine, il più onorato e noto, hai consumato chi ti portava""
Copertina del libro: "Il sistema periodico" (1975) di Primo Levi (1919-1987).
2 - In Romeo e Giulietta (atto quinto, scena prima, Romeo dallo speziale) viene citato l'oro come "veleno dell'anima". Romeo compra il veleno dallo Speziale e lo paga con dell'oro commentando così:
" Eccoti l'oro - è un veleno peggiore del tuo per le anime degli uomini, fa più delitti, in questo mondo spregevole, dei poveri intrugli che ti vietano di vendere. Sono stato io a venderti del veleno, non tu. Addio.
Comprati da mangiare e metti su un po' di carne. "
Copertina del libro: "Romeo e Giulietta" (1594-1596) di William Shakespeare (1564-1616).
3 - Nell'Enrico IV, parte II (atto quarto, scena quinta, Principe Enrico al capezzale di Enrico IV) di William Shakespeare, l'oro viene figurato nuovamente come vile tentatore. Il re d'Inghilterra e il figlio Enrico IV hanno una discussione dopo un malinteso. Enrico, credendo che il padre fosse morto, gli prende la corona d'oro e il padre, non appena ripreso dal sonno, si confessa dicendogli:
" La tua vita rivelava che non mi amavi, e tu vuoi che io muoia divenutone certo.
Nascondi mille pugnali nei pensieri, affilati sulla pietra del tuo cuore, per ferirmi mezz'ora prima della morte.
Come! Non puoi concedermi mezz'ora?
Allora vattene, scava tu stesso la mia tomba e ordina alle campane allegre di cantarti all'orecchio la tua incoronazione, non la mia morte."
Nascondi mille pugnali nei pensieri, affilati sulla pietra del tuo cuore, per ferirmi mezz'ora prima della morte.
Come! Non puoi concedermi mezz'ora?
Allora vattene, scava tu stesso la mia tomba e ordina alle campane allegre di cantarti all'orecchio la tua incoronazione, non la mia morte."
il figlio rimedia al malinteso dicendo:
" Venendo a visitarvi, pensandovi morto, io stesso quasi morto, maestà, a tale pensiero, ho parlato a questa corona come se mi potesse intendere, e così l'ho rimproverata: "Le ansie a te congiunte si sono nutrite del corpo di mio padre.
Pertanto tu, oro dei migliori, sei il peggiore degli ori.
Altri ori, meno fini per carati, sono più preziosi, perché come farmaci potabili preservano la vita, ma tu, il più fine, il più onorato e noto, hai consumato chi ti portava""
Copertina del libro: "Enrico IV- I e II parte" (1588-1592) di William Shakespeare (1564-1616).
William Shakespeare (1564-1616).
domenica 8 maggio 2011
LE MONETE D'ORO ITALIANE
IL FIORINO:
Il fiorino è una moneta d'oro di 3,54 grammi a 24 carati coniata per la prima volta nel 1252 a Firenze.
Nel XIII secolo e fino al rinascimento il fiorino, grazie alla crescente potenza bancaria di Firenze, divenne la moneta di scambio preferita in Europa, una sorta di dollaro dell'epoca. Il fiorino fu una delle prime monete d'oro a venire coniata dopo la caduta dell'Impero Romano in Italia. L'utilizzo dell'oro nella monetazione europea fu resa possibile dalla ripresa dei commerci con il nordafrica da cui arrivava la maggioranza dell'oro utilizzato per le monete e il commercio.
IL GENOVINO:
Il Genovino fu emesso a Genova per la prima volta nel 1252, poco prima dell'emissione della moneta fiorentina. La moneta fu emessa fino al 1415. Accanto al genovino furono emesse anche monete equivalenti al suo ottavo (ottavino) ed al suo quarto (quartarola).
Il peso era di circa 3,5 grammi e anche per essa l'indice di purezza era di 24 carati. Aveva un diametro era di 20 mm.
LO ZECCHINO:
Lo zecchino era una moneta d'oro veneziana con lo stesso peso e titolo del fiorino. Venne emessa nella Repubblica di Venezia dal 1284. Il nome, usato dal XVI secolo in sostituzione del precedente ducato deriva da zecca, la struttura incaricata della sua emissione. Con il doge Francesco Venier (1554 – 1559) la moneta si chiamò, per la prima volta, zecchino anche pubblicamente. Furono emesse sia frazioni da mezzo e da un quarto di zecchino, che multipli da 2, 3, 10, 12, 100 zecchini. Il dritto mostrava il doge inginocchiato davanti alla chiesa veneziana di San Marco, il rovescio l'immagine di Cristo. Il contenuto in oro dello Zecchino veneto varia leggermente a seconda del periodo ma era pari a 3,494-3,559 grammi d'oro praticamente puro (997‰) corrispondente a 24 carati.
Il fiorino è una moneta d'oro di 3,54 grammi a 24 carati coniata per la prima volta nel 1252 a Firenze.
Nel XIII secolo e fino al rinascimento il fiorino, grazie alla crescente potenza bancaria di Firenze, divenne la moneta di scambio preferita in Europa, una sorta di dollaro dell'epoca. Il fiorino fu una delle prime monete d'oro a venire coniata dopo la caduta dell'Impero Romano in Italia. L'utilizzo dell'oro nella monetazione europea fu resa possibile dalla ripresa dei commerci con il nordafrica da cui arrivava la maggioranza dell'oro utilizzato per le monete e il commercio.
IL GENOVINO:
Il Genovino fu emesso a Genova per la prima volta nel 1252, poco prima dell'emissione della moneta fiorentina. La moneta fu emessa fino al 1415. Accanto al genovino furono emesse anche monete equivalenti al suo ottavo (ottavino) ed al suo quarto (quartarola).
Il peso era di circa 3,5 grammi e anche per essa l'indice di purezza era di 24 carati. Aveva un diametro era di 20 mm.
LO ZECCHINO:
Lo zecchino era una moneta d'oro veneziana con lo stesso peso e titolo del fiorino. Venne emessa nella Repubblica di Venezia dal 1284. Il nome, usato dal XVI secolo in sostituzione del precedente ducato deriva da zecca, la struttura incaricata della sua emissione. Con il doge Francesco Venier (1554 – 1559) la moneta si chiamò, per la prima volta, zecchino anche pubblicamente. Furono emesse sia frazioni da mezzo e da un quarto di zecchino, che multipli da 2, 3, 10, 12, 100 zecchini. Il dritto mostrava il doge inginocchiato davanti alla chiesa veneziana di San Marco, il rovescio l'immagine di Cristo. Il contenuto in oro dello Zecchino veneto varia leggermente a seconda del periodo ma era pari a 3,494-3,559 grammi d'oro praticamente puro (997‰) corrispondente a 24 carati.
martedì 3 maggio 2011
ABBECEDARIO
A: Anello
B: Banca
C: Carato
D: Disco
E: Estrazione
F: Fiorino
G: Giacimento
I: Investimento
L: Lingotto
M: Medaglia
N: Numismatica
O: Ornamento
P: Pepita
Q: Quotazione
R: Raffinazione
S: Spillare
T: Titolo
U: Utensile
V: Valore
Z: Zecchino
B: Banca
C: Carato
D: Disco
E: Estrazione
F: Fiorino
G: Giacimento
I: Investimento
L: Lingotto
M: Medaglia
N: Numismatica
O: Ornamento
P: Pepita
Q: Quotazione
R: Raffinazione
S: Spillare
T: Titolo
U: Utensile
V: Valore
Z: Zecchino
PAROLE CHIAVE
Commercio:
L’Europa medioevale fu l’erede del sistema monetario riorganizzato dalla monarchia di Costantino. L’unità fondamentale del'impero di Costantino era costituita da una moneta di oro massiccio, il “soldo” che conteneva, in teoria, 4,48 grammi di metallo puro. Si utilizzavano anche dei sottomultipli delle monete d’oro: il mezzo soldo o il terzo di soldo
Bene rifugio:
La storia dell’oro è lunga decine di secoli. Eppure ancora oggi investire nell’oro rappresenta una via certa, in grado di fornire al risparmiatore sicurezza e stabilità. Mentre il potere di acquisto di moltissime valute è diminuito nel corso dell’ultimo secolo, quello dell’oro è rimasto stabile e poco sensibile alle fluttuazioni internazionali e agli scossoni dovuti ad assestamenti geo-politici. Insomma, l’oro secondo molti economisti protegge gli investimenti fatti nel lungo periodo, superando indenne sia periodi di elevata inflazione che deflazionistici.
Gioielli:
L’uomo ha sempre ornato il proprio corpo con monili già dall’età della pietra, ma l’uso dell’oro come metallo adoperato per forgiare i monili viene fatto risalire al 2500 a.C. con il ritrovo in Mesopotamia di rudimentali gioielli in oro. Tuttavia anche in India nello stesso periodo abbiamo fiorenti civiltà che imparano ad adornarsi con pettorali in oro in quanto le religioni idolatriche ne attribuiscono un valore di forza e ricchezza. In Europa i primi popoli ad utilizzare l’oro sono gli Etruschi che insieme ai Greci, loro intermediari con il mondo mediorientale, danno vita ad una interessante scuola orafa che ancor oggi influenza notevolmente alcuni stili di gioielli. Tuttavia dopo la caduta dell’impero Romano l’uso dell’oro come metallo per realizzare gioielli viene a scomparire per tutto il medioevo per rinascere alla corte dei Medici durante il periodo rinascimentale visto come culmine dell’espressione artistica del 1400. Tuttavia il periodo di massimo fulgore per l’espansione del gioiello arriva con la rivoluzione industriale dell ‘800 sia in Francia che in Inghilterra in quanto vengono realizzate nuove tecniche di lavoro che abbassano i costi di produzione e li rendono più appetibili alle persone, ma anche perché nasce la nuova borghesia che vede nel gioiello un nuovo status sociale. Verso la fine del 1800 in Italia cominciano a svilupparsi piccole aziende che si trasformano da artigiani orafi a produttori qualificati per arrivare ai giorni nostri in cui la maggior parte dei gioielli prodotti, sono realizzati in Italia mantenendo elevati standard qualitativi che riprendono le migliori tradizioni orafe rinascimentali.La rivoluzione francese e quella industriale dell'Ottocento portarono in Europa un benessere generale. Nella società si formano nuovi ceti borghesi e il gioiello diventa il vestito importante per questi nuovi gruppi sociali. Gli artigiani orafi sviluppano nuove tecniche per una produzione più vasta di orecchini e spille utilizzando piccole presse a pedale. Sia in Francia che in Inghilterra saranno realizzate le prime macchine per la produzione di catene in oro, mentre in Germania ed in Italia questo tipo di produzione avverrà solo due secoli dopo. L’Italia vanta primati nell’arte orafa: dal design alla produzione fino all’esportazione. La qualità, la tradizione e la professionalità di quest’antica arte, ha dato all’Italia il primato d’acquisto di gioielli in oro.
Colonizzazione:
Dal XIX secolo il colonialismo moderno si è volto allo sfruttamento delle risorse dei paesi colonizzati. La penetrazione coloniale nell’entroterra africano è avvenuta solitamente dopo spedizioni esplorative, che hanno dato idea delle risorse dei vasti territori. In seguito a ciò, le potenze europee decidono di impossessarsi dei territori africani per avere fonti di risorse prime, nonché avere importanti basi commerciali. Talora è importante anche l’idea di avere dominio su vasti territori dove poter inviare molti cittadini della madrepatria (che così si libera di una parte eccedente della propria numerosa popolazione). Inizia allora l’espansione coloniale, che raggiunge il suo apice nella seconda metà dell’Ottocento.
giovedì 7 aprile 2011
MITOLOGIA
Nella mitologia di ogni popolo e ogni epoca storica l'oro ha rappresentato un oggetto di interesse eccezionalmente importante e la sua copiosità era da considerarsi proporzionale alla magnificenza e importanza delle nazioni ma dai saggi veniva considerato negativamente come il pù invitante strumento di corruzione.
Mitologia Romana
Mito del ramo d'oro:
Nella mitologia romana, era un ramo di un albero con foglie d'oro che permise ad Enea di viaggiare verso l'Aldilà in modo sicuro.
Enea con il ramo d'oro, Sibilla e Caronte
Mitologia Greca
Mito di Danae e la pioggia d'oro:
Tale mito narra la strategia usata da Zeus, invaghito di Danae, per impedire che la premonizione di un oracolo possano evitare un evento si trasformi in pioggia di gocce d'oro per far rimanere inalterato il corso degli eventi.
(La storia del mito)
Danae e la pioggia d'oro - Tiziano
Mito del vello d'oro:
Il mito del vello d’oro è legato agli argonauti, esso era il manto d’oro di un ariete e rappresentava un simbolo di potere ricercato da Giasone per poter reclamare il trono del suo paese.
(La storia del mito)
Il viaggio di Giasone potrebbe derivare da viaggi fatti realmente in quel tempo per motivi di commercio con regioni molto ricche d’oro.
Uno dei metodi per cercare l’oro nell’antichità consisteva nel filtrare l’acqua tramite una pelle d’ariete. Anche questo potrebbe aver contribuito alla nascita del mito
Giasone con il vello d'oro
Mitologia Romana
Mito del ramo d'oro:
Nella mitologia romana, era un ramo di un albero con foglie d'oro che permise ad Enea di viaggiare verso l'Aldilà in modo sicuro.
Enea con il ramo d'oro, Sibilla e Caronte
Mitologia Greca
Mito di Danae e la pioggia d'oro:
Tale mito narra la strategia usata da Zeus, invaghito di Danae, per impedire che la premonizione di un oracolo possano evitare un evento si trasformi in pioggia di gocce d'oro per far rimanere inalterato il corso degli eventi.
(La storia del mito)
Danae e la pioggia d'oro - Tiziano
Mito del vello d'oro:
Il mito del vello d’oro è legato agli argonauti, esso era il manto d’oro di un ariete e rappresentava un simbolo di potere ricercato da Giasone per poter reclamare il trono del suo paese.
(La storia del mito)
Il viaggio di Giasone potrebbe derivare da viaggi fatti realmente in quel tempo per motivi di commercio con regioni molto ricche d’oro.
Uno dei metodi per cercare l’oro nell’antichità consisteva nel filtrare l’acqua tramite una pelle d’ariete. Anche questo potrebbe aver contribuito alla nascita del mito
Giasone con il vello d'oro
mercoledì 6 aprile 2011
DIZIONARIO
Oro (Italiano)
Aurum (Latino)
Gold (Inglese)
Gold (Tedesco)
Or (Francese)
Oro (Spagnolo)
黄金 (Cinese)
Aurum (Latino)
Gold (Inglese)
Gold (Tedesco)
Or (Francese)
Oro (Spagnolo)
黄金 (Cinese)
GENERALITA'
L'oro è l'elemento chimico che presenta numero atomico 79 e viene riconosciuto dal simbolo Au.
Nella tavola periodica degli elementi è collocato tra i metalli di transizione ed è conosciuto per il suo colore giallo lucente.
Per via della sua grande stabilità chimica lo si trova in natura come metallo puro sottoforma di granelli o pepite. La sua densità è molto elevata ,tanto da renderlo uno tra gli elementi metallici più pesante in natura.
La sua più pregevole caratteristica, tale da renderlo diffuso nelle più antiche epoche storiche, è la straordinaria duttilità. Questa peculiarità permette lavorazioni di notevole pregio artistico anche per chi non aveva a disposizione tecniche particolarmente sofisticate di modellazione.
(CHIMICA DELL'ORO)
(CARATTERISTICHE E APPLICAZIONI)
(STORIA DELL'ORO)
(LA RICERCA DI ORO IN ITALIA)
(LEGISLAZIONE)
Nella tavola periodica degli elementi è collocato tra i metalli di transizione ed è conosciuto per il suo colore giallo lucente.
Per via della sua grande stabilità chimica lo si trova in natura come metallo puro sottoforma di granelli o pepite. La sua densità è molto elevata ,tanto da renderlo uno tra gli elementi metallici più pesante in natura.
La sua più pregevole caratteristica, tale da renderlo diffuso nelle più antiche epoche storiche, è la straordinaria duttilità. Questa peculiarità permette lavorazioni di notevole pregio artistico anche per chi non aveva a disposizione tecniche particolarmente sofisticate di modellazione.
(CHIMICA DELL'ORO)
(CARATTERISTICHE E APPLICAZIONI)
(STORIA DELL'ORO)
(LA RICERCA DI ORO IN ITALIA)
(LEGISLAZIONE)
Iscriviti a:
Post (Atom)